Relazione generale

Cosa sappiamo del passato, presente e futuro climatico del bacino del Mediterraneo.

Coppola E.
  Mercoledì 13/09   15:50 - 16:30   Aula P1   IV - Geofisica e fisica dell'ambiente   Presentazione
Il bacino del Mediterraneo è considerato un hot spot climatico in quanto ci si aspetta che molteplici condizioni climatiche resposabili di impatti (CID) per la società e l'ecosistema aumentino o diminuiscano all'aumentare del riscaldamento globale. Esaminando accuratamente tutte le molteplici linee di evidenza, è possibile per ognuno di questi indicatori esaminare i trend osservati, stabilire quali dei diversi eventi estremi avvenuti negli ultimi anni possano essere attribuiti al riscaldamento globale e tramite la spiegazione fisica dei meccanismi coinvolti derivare le proiezioni future di questi ultimi a diversi livelli di riscaldamento globale. Inoltre esaminanado il rapporto segnale rumore, è possibile stabilire a quale livello di riscaldamento globale o equivalentemente per quale orizzonte temporale il segnale di cambiamento climatico è superiore alla variabilità naturale climatica per ogni punto della regione del Mediterraneo. Basando l'analisi sulle ultime proiezioni dei modelli globali CMIP6 e regionali CORDEX a diversa risoluzione, si vede come sia molto probabile l'aumento delle ondate di calore e dello stress termico dannoso per la salute delle persone già al superamento della soglia dell'1.5 gradi, così come l'aumento della siccità del suolo che può creare danni all'agricoltura; l'aumento degli eventi estremi di precipitazione in particolare in alcune regioni italiane, alpine e della costa francese e croata; l'aumento della probabilità delle alluvioni fluviali in alcuni tratti della costa adriatica; l'aumento delle condizioni meteorologiche favorevoli agli incendi, l'aumento dell'intensità dei Medicanes nel bacino del Mediterraneo e delle ondate di calore marine. L'incertezza della proiezione di ognuna di queste grandezze varia a seconda della regione, del tipo di indicatore, del livello di riscaldamento globale così come del tipo di modelli esaminati. Raggiungendo scale del chilometro per cui è possibile rappresentare in maniera esplicita il processo della convezione, si rileva una diminuzione di incertezza per intensità, frequenza e precipitazione estrema sia a scala giornaliera ma anche oraria. Tutto questo indica come l'utilizzo della modellistica regionale e dell'aumento della risoluzione sia spaziale che temporale sia necessario per descrivere in maniera più corretta e dettagliata i processi dinamici della piccola scala ma pone l'accento però anche sulla sempre più aumentata richiesta di risorse computazionali e la necessità di utilizzare tecniche alternative di intelligenza artificiale al fine di sopperire a questa richiesta.